Annual Review - 2024
È stato l’anno...
Il 2024 è stato l’anno delle elezioni. Hanno portato un terremoto ai vertici della politica, culminato con le elezioni presidenziali negli stati Uniti, con il ritorno al potere di Donald Trump. I mercati sono stati sospinti al rialzo dalle prospettive sull’IA (intelligenza artificiale) e il produttore di microchip Nvidia è in poco tempo diventato la più grande azienda al mondo. Desideriamo concludere l’anno offrendovi una selezione dei nostri articoli migliori.
Cambi al vertice
I principali attori tecnologici mondiali stanno sgomitando per il primato nella classifica delle più grandi aziende. Microsoft ha superato Apple come principale titolo al mondo, supportata dalla sua esposizione all’IA grazie a un investimento nell’organizzazione di ricerca OpenAI. Per non essere da meno, Apple ha scavalcato Samsung come maggiore produttore mondiale di telefoni cellulari per volume, vendendo quasi 235 milioni di telefoni l'anno scorso. Nel frattempo, Tesla ha perso la pole position come maggiore produttore di auto elettriche al mondo a favore della cinese BYD, la cui crescita ha registrato un’accelerazione. Tesla ha poi lanciato un allarme sui ricavi, dichiarando che la crescita delle vendite sarà “notevolmente più lenta” nel 2024.
Il ritorno di Trump?
Donald Trump ha superato il suo rivale per la nomina presidenziale repubblicana alle primarie in South Carolina. Con il “Super Tuesday” che porterà ad un’altra dozzina di appuntamenti elettorali (le cosidette primarie) all’inizio di marzo, i commentatori stanno delineando i contorni di un probabile secondo mandato per Trump. Il commercio globale è uno dei primi obiettivi, con dazi del 10% promessi su tutti i partner commerciali, che salgono al 60% sulle importazioni dalla Cina. Per quanto riguarda l’economia statunitense, si prevede il rinnovo dei precedenti tagli fiscali attuati da Trump. Si teme l’abrogazione del pacchetto di stimoli verdi previsti dall’IRA. La posizione di Jerome Powell a capo della Federal Reserve potrebbe essere a rischio, dopo i precedenti scontri sulla politica dei tassi d’interesse.
Direzione rialzo
In Giappone, i negoziati annuali sui salari “shunto” hanno portato ai maggiori aumenti salariali dal 1991. Nippon Steel traina il listino con un aumento del 12%. Poiché l’inflazione continua a mantenersi sul 2%, la Banca del Giappone ne ha approfittato per puntare su una politica monetaria ultra-accomodante. Dopo otto anni in territorio negativo, i tassi di interesse si attestano ora poco sopra lo 0%. Tuttavia, poiché le aspettative per il primo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve sono state rinviate sempre più verso la seconda metà dell’anno, il dollaro USA è rimasto un investimento più interessante e lo yen giapponese ha perso ulteriormente terreno.
Sovraperformance delle materie prime
Nei mercati delle materie prime agricole, il cacao è salito di prezzo dopo che le condizioni meteorologiche avverse hanno determinato un raccolto scarso, con l’effetto di una salita dei prezzi del cioccolato. Sul fronte dei metalli preziosi, l’oro ha toccato ulteriori massimi storici, in risposta all’inflazione vischiosa negli USA e all’incerto andamento dei tassi d’interesse. Il rame ha toccato il picco degli ultimi tredici mesi, sostenuto dalla domanda dei produttori cinesi di veicoli elettrici (EV). Nel frattempo, il petrolio non ha fatto che crescere in modo costante, nonostante i tagli alla produzione e le crescenti tensioni geopolitiche. Ciò è importante in un anno di elezioni negli Stati Uniti, in quanto l’aumento dei prezzi della benzina allontanerà gli elettori. Un potenziale picco del prezzo del petrolio è stato soprannominato la “criptonite di Biden”.
Primo taglio a giugno
I mercati sono fermamente convinti che la Banca centrale europea (BCE) compirà il primo passo sulla via del taglio dei tassi d'interesse nella riunione di inizio giugno. A titolo di aiuto, l’inflazione dell’eurozona ha continuato il suo costante calo, il che significa che qualsiasi rivendicazione salariale può essere tenuta sotto controllo. In calo anche i dati sull'inflazione negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ma non in linea con quanto previsto, rinviando le previsioni di taglio dei tassi al più presto a settembre. Al contempo, i mercati azionari hanno continuato a toccare massimi storici, in quanto la traiettoria di discesa verso tassi più bassi è rimasta molto in vista.
Nvidia sul tetto del mondo
Nvidia, la società che progetta i microchip che hanno consentito il boom dell’IA generativa, è diventata in breve tempo l'azienda con la miglior valutazione al mondo. Con una valutazione che ha toccato i 3.300 miliardi di dollari, ha superato Microsoft e Apple conquistando la pole position. L’ordine è cambiato di nuovo quando Apple ha presentato un “nuovo sistema di intelligenza personale”, che collega il suo assistente vocale Siri a ChatGPT. Le quotazioni di Apple hanno raggiunto nuovi massimi. Da allora, Apple ha deciso di ritardare il lancio di funzionalità abilitate all’intelligenza artificiale sui propri iPhone all’interno dell’Unione europea (UE), per via delle preoccupazioni dovute a una nuova e rigorosa regolamentazione tecnologica.
La disinflazione vacilla
Secondo il vecchio adagio, “l’inflazione sale come un razzo e scende come una piuma”. Dopo una serie di passi al ribasso all’inizio di quest’anno, l’FMI (Fondo Monetario Internazionale) ha avvertito che il ritmo della disinflazione ora sembra rallentare. Il che potrebbe far sì che i tassi di interesse rimangano “più alti ancora a lungo”. Sia la BCE che la Federal Reserve (Fed) hanno mantenuto i tassi invariati a luglio, sebbene le probabilità di scommettere su un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre siano passate al 100%. Nel frattempo, un furioso Donald Trump ha dichiarato che un taglio dei tassi prima delle elezioni di novembre avrebbe favorito la campagna dei democratici.
Picco di volatilità
I mercati erano perfettamente prezzati. Regnava comunque un certo nervosismo a causa dell’avvio della reporting season con gli utili del 2° trimestre e, all’orizzonte, la riunione della Fed di settembre. Un rialzo dei tassi da parte della Banca del Giappone, così come risultati del settore tecnologico piuttosto imperfetti, hanno innescato una correzione all'inizio di agosto. La volatilità è aumentata, con l'indice Vix che ha toccato per breve tempo i valori massimi del periodo della pandemia, prima di una brusca inversione. I forti cali sono stati seguiti dalla serie più lunga di guadagni del mercato globale finora registrati quest’anno. Un'indicazione di persistente nervosismo è stata la performance dell'oro, che ha superato il suo massimo storico, facendo raggiungere al lingotto il valore di oltre 1 milione di dollari.
Un taglio dei tassi cospicuo
La Fed statunitense ha abbassato il tasso di riferimento di 50 punti base (pb). L’ampiezza del taglio ha sorpreso alcuni, ma il presidente della Fed, Jerome Powell, ha dissipato i timori di recessione, affermando che l’economia statunitense è “in una buona salute”. I mercati hanno reagito positivamente a questa mossa, che dovrebbe favorire un atterraggio morbido dell’economia. Le proiezioni della Fed indicano tagli per ulteriori 50 pb quest’anno e altri 100 pb entro la fine del 2025. In altre parti del mondo, la Banca centrale europea ha a sua volta tagliato i tassi, mentre in Cina i tassi a breve termine sono stati ridotti nell’ambito di un piano di stimoli più ampio.
Un bazooka più grande
Dopo l’iniziale attacco a colpi di stimoli governativi, tra cui tagli ai tassi di interesse e un sostegno senza precedenti al mercato azionario, a distanza di due settimane il Ministero delle Finanze cinese ha varato stimoli per il settore immobiliare. I piani comprendono il salvataggio dei governi locali, la ricapitalizzazione delle grandi banche e l’acquisto di milioni di appartamenti invenduti. Al momento non si hanno molti dettagli su eventuali stimoli fiscali, che tuttavia potrebbero arrivare. L’obiettivo finale è mantenere la crescita economica sulla giusta traiettoria e soprattutto, a brevissimo, centrare l’obiettivo del 5% del PIL per il 2024. Sulle importazioni dalla Cina potrebbero incombere i dazi al 60% annunciati da Trump, proprio quando l’UE ha confermato dazi fino al 35% sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi.
Trump: una vittoria schiacciante
Donald Trump sarà il 47o Presidente degli Stati Uniti. Il partito repubblicano ha fatto piazza pulita, affidandogli un mandato forte per politiche come tagli fiscali, deregolamentazione e dazi commerciali. Trump ha annunciato dazi “Day One”, ovvero fin dal primo giorno, su Messico, Canada e Cina, se questi non interromperanno il flusso di droghe illegali e di migranti. Nelle settimane successive alle elezioni, i mercati azionari statunitensi hanno ritrovato la loro energia vitale. Tesla in testa, in quanto il suo fondatore Elon Musk è stato nominato a capo del nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE). Il prezzo della criptovaluta Dogecoin di Musk è rimbalzato, mentre il Bitcoin, che aveva iniziato il mese sotto quota $70.000, è risalito verso quota $100.000.
Il riepilogo natalizio
Mentre quest’anno volge al termine e uno nuovo bussa alla porta, i mercati non tolgono lo sguardo da alcune questioni. Le scelte politiche di Trump provocheranno un riaccendersi dell’inflazione? Le banche centrali continueranno ad abbassare i tassi d’interesse? Le aspettative nei confronti della tecnologia basata sull’IA paiono destinate ad aumentare ulteriormente le valutazioni. Solo il tempo ci potrà dire quale direzione prenderanno gli eventi. Nel frattempo, auguriamo a tutti i nostri lettori un felice 2025, ricco di successi!