
Monthly Review - Giugno 2025
- 07 July 2025 (5 min read)
In breve
I mercati

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Fonte dati: Bloomberg 30.06.2025, rendimenti in valuta locale
Storie principali

Le tensioni si fanno sentire
Il conflitto in Medio Oriente è sfociato in un'azione militare da parte degli Stati Uniti, prima che venisse dichiarato un cessate il fuoco tra Israele e Iran. Il prezzo del petrolio, spesso un indicatore delle tensioni regionali, è aumentato del 15% prima di scendere nuovamente. Gli investitori si sono scrollati di dosso i timori di un'escalation, forse trainati dalla FOMO (Fear of Missing Out) che ha spinto i mercati. L’indice S&P 500 ha toccato un massimo storico e i mercati dei Treasury sono apparsi calmi. Ciò nonostante, il rischio di stagflazione, ovvero di una crescita più lenta e di un'inflazione più elevata, sembrava essere aumentato. Gli economisti della Banca Mondiale si sono uniti agli altri tagliando le aspettative di crescita.

Di nuovo in modalità attendista
Parlando al Congresso, il presidente della Federal Reserve (Fed) Jay Powell ha spiegato che “l’incertezza è diminuita”, facendo riferimento a una distensione nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Ciò nonostante, i governatori della Fed hanno espresso opinioni divergenti sull’eventualità che uno shock inflazionistico legato ai dazi possa rivelarsi transitorio o più persistente. In effetti, il costo dei prodotti elettrici importati, come i congelatori, ha iniziato a salire con l'entrata in vigore dei dazi sull'acciaio. Ma il presidente Trump, spazientito dal ritmo delle mosse politiche, ha invocato grandi tagli dei tassi e ha chiesto di poter nominare se stesso alla presidenza della Fed.

Fine della storia
Il fondatore di Tesla, Elon Musk, ha lasciato il suo ruolo a capo del DOGE (Department of Government Efficiency). La sua improbabile “bromance” con il presidente Trump era stata in precedenza messa a dura prova dalla riluttanza del presidente a mantenere i sussidi sui veicoli elettrici (EV). Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la minaccia del presidente di risolvere i contratti governativi con le aziende di Musk. La rottura, messa in scena sui social media, è stata sia pubblica che astiosa. Musk può ora concentrarsi sull’attenuazione delle turbolenze nella quotazione azionaria di Tesla, nonché sulla crescente concorrenza dei produttori cinesi di veicoli elettrici, come BYD.

L’IA sostiene la crescita delle energie rinnovabili
Gli investitori a lungo termine nelle energie rinnovabili statunitensi restano attratti dalle opportunità create dall’accelerazione della domanda di elettricità, nonostante il fatto che la “Big, Beautiful Bill” del presidente Trump abbia come obiettivo i crediti d’imposta esistenti per l’energia pulita. Se da un lato lo sviluppo di settori come l’eolico offshore e l’energia solare residenziale potrebbe avere difficoltà senza i sussidi governativi, dall’altro tecnologie mature come l’energia eolica onshore e lo stoccaggio energetico in batteria sono destinate alla crescita. Fondamentalmente, l'eolico, l'energia solare e lo stoccaggio sono più economici e più rapidi da utilizzare rispetto alle fonti energetiche tradizionali come il gas naturale. Ciò potrebbe contribuire a soddisfare la crescente domanda di energia negli Stati Uniti, trainata ai centri dati per l’IA e dall’onshoring della produzione.
Sotto osservazione

I mercati petroliferi continueranno a seguire con attenzione gli sviluppi in Medio Oriente, monitorando qualsiasi escalation delle tensioni. Gli economisti saranno a loro volta vigili sull’effetto a catena dell’inflazione, qualora il prezzo del petrolio dovesse risalire, aggiungendosi ai possibili impatti inflazionistici dei dazi commerciali statunitensi.
La pausa di 90 giorni sui dazi reciproci di Trump si concluderà l’8 luglio. Le speranze di colloqui commerciali al recente vertice del G7 si sono infrante con l'uscita anticipata di Trump, lasciando gli investitori e le imprese a chiedersi cosa accadrà in seguito. Potrebbe essere concordata un'ulteriore pausa per concedere più tempo ai negoziati.
I dati sull'occupazione statunitense sono rimasti solidi, nonostante si sia parlato di un aumento dei rischi di recessione negli Stati Uniti quando il Presidente Trump ha scatenato la sua offensiva commerciale in occasione del “Giorno della Liberazione” all'inizio di aprile. L’incertezza legata ai dazi diventerà finalmente evidente nei dati sull’occupazione statunitense nel corso dell’estate?