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Article | 03 January 2024 | Italiano
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Polvere asciutta: cosa c’è da sapere?
Secondo un vecchio detto, è meglio “tenere la polvere asciutta”. Si pensa che sia stato pronunciato dallo statista inglese Oliver Cromwell nel 17o secolo, mentre radunava i suoi uomini pronti per andare in battaglia. La polvere in questione era naturalmente la polvere da sparo usata per i moschetti. I mercati finanziari hanno adattato il detto in “polvere asciutta”. Di questi tempi, fa riferimento alla liquidità degli investitori, in attesa a bordo campo, che potrebbe essere investita nei mercati.
Perché questa frase si sente sempre più spesso oggi? Dopo il ciclo di rialzi dei tassi d'interesse più aggressivo di sempre da parte della Federal Reserve statunitense, il tasso dei Fed Fund è cresciuto di oltre 500 punti base nei 18 mesi fino al luglio 2023. Gli investitori che in precedenza avevano voltato le spalle alla liquidità come classe di attivi, negli anni in cui i rendimenti superavano di poco lo 0%, si sono resi conto che un rendimento “privo di rischio” del 5% in depositi in dollari a breve termine non era più una cattiva opzione.
Mentre il tasso dei Fed Fund si approssimava al picco del 5,25-5,50%, enormi somme di liquidità affluivano nei fondi del mercato monetario statunitense. Tanto da far ritenere che fino a 6 bilioni di dollari fossero depositati in questi fondi altamente liquidi mentre l'anno volgeva al termine. E quando il presidente della Fed Jay Powell ha annunciato all'inizio di dicembre che "probabilmente non sarà necessario alzare ulteriormente i tassi", ha di fatto acceso la miccia sotto un vasto arsenale di polvere asciutta.
Il potenziale effetto di questa liquidità investita nei mercati finanziari è stato paragonato a “un’ondata di denaro in arrivo”. Forse non proprio uno tsunami, ma comunque una “grande onda lenta”, che potrebbe prendere slancio nel corso dell’anno. Si prevede che i tassi d'interesse statunitensi scenderanno di ben 150 punti base il prossimo anno, con qualche previsione che la Fed attuerà una serie di sei tagli in primavera. Improvvisamente il rendimento della liquidità appare relativamente più debole, facendo apparire più interessanti altre classi di attivi.
L’ultima ripresa azionaria è stata trainata in larga misura dall’espansione delle valutazioni, a significare che gli utili dovranno recuperare terreno se non si vuole che i prezzi sembrino eccessivi. Una migliore redditività delle imprese sarebbe favorita da un atterraggio morbido dell’economia o addirittura da nessun atterraggio nel 2024. Riguardo ai mercati degli US Treasury, il secondo semestre dell’anno produce tradizionalmente rendimenti migliori, pertanto potremmo assistere a una pausa della ripresa con l’inizio del nuovo anno. Tuttavia, il calo dei tassi di interesse generalmente si traduce in un aumento dei prezzi delle obbligazioni con l’andare del tempo. La volatilità potrebbe riemergere il prossimo anno, soprattutto alla luce del numero di importanti eventi elettorali, che culmineranno con le presidenziali statunitensi di novembre. Nondimeno, con la polvere asciutta ai livelli attuali, i mercati potrebbero essere ben posizionati per rendimenti positivi nel 2024.